Polo Poschiavo
Il centro di competenza alpino per il futuro della Valposchiavo
Il centro di competenza alpino per il futuro della Valposchiavo
Non si raggiunge per caso la Vaposchiavo, situata ai piedi del passo del Bernina e al confine con l’Italia. Questa valle meridionale del Cantone dei Grigioni, discosta e di lingua italiana, conta 4600 abitanti e ospita il viadotto della Ferrovia Retica, noto in tutto il mondo e patrimonio mondiale dell’UNESCO. Nel nucleo di Poschiavo si trova l’ufficio di Cassiano Luminati. Il 51enne poschiavino è il direttore del «Polo Poschiavo.» Polo? Si potrebbe subito pensare a uomini con caschetti e magliette da polo, a cavallo che brandiscono mazze di legno. Ma l’associazione non ha nulla a che fare con lo sport del polo. Così come l’ago della bussola indica sempre il nord, il «Polo Poschiavo» mira a raccogliere idee e iniziative che rilanciano la Valposchiavo. L’associazione è un centro di competenza per la formazione continua e per progetti di sviluppo territoriale in Valposchiavo e oltre. «Ci consideriamo uno strumento per lo sviluppo economico e sostenibile della valle», afferma Cassiano e aggiunge: «Dove l’artigianato locale ha bisogno di sostegno, dove il sapere tradizionale rischia di scomparire o dove sono necessarie offerte di formazione continua, cerchiamo di dare una mano.»
L’associazione «Polo Poschiavo» è stata fondata nel 2002. Oltre alla Regione Bernina e ai Comuni di Poschiavo, di Brusio e di Bregaglia fanno parte dell’associazione anche l’Associazione Artigiani e Commercianti della Valposchiavo nonché la Scuola Universitaria Federale per la Formazione Professionale. Per il podestà di Poschiavo Giovanni Jochum il «Polo Poschiavo» è fondamentale per il futuro della valle: «Come altre valli di montagna anche noi facciamo fronte a grandi sfide che riguardano il futuro della regione. Con il ‹Polo Poschiavo› disponiamo di un attore importante che dà attuazione a tutti i progetti necessari per lo sviluppo sostenibile della nostra regione.» I progetti del «Polo Poschiavo» sono variegati come la regione stessa. Vi sono ad esempio iniziative volte a sostenere gli agricoltori, affinché questi possano vendere meglio i propri prodotti, oppure corsi per realizzare muri a secco, per preservare il paesaggio culturale della valle. Nel settore della formazione, l’associazione offre corsi di lingua per frontalieri o rifugiati, affinché questi possano integrarsi possibilmente bene nel mercato del lavoro della regione. Ma vengono organizzati regolarmente anche corsi di digitalizzazione per le aziende indigene. «Questi corsi sono fondamentali per consentire alle aziende indigene di tenere il passo con quelle situate nelle aree urbane. Se non venissero organizzati questi corsi, molti perderebbero il treno» racconta Carlo Vassella, presidente dell’Associazione Artigiani e Commercianti della Valposchiavo e proprietario di «Vassella Energie».
Membro della giuria Peter Niederer
Cassiano Luminati e il suo team sono motivati a impegnarsi lì dove manca ancora l’ultimo tassello per completare il puzzle. «La Valposchiavo è ricca di aziende tradizionali, progetti innovativi e patrimonio culturale. Vogliamo fare da tramite e fornire sostegno dove ci sono ancora lacune da colmare», racconta Cassiano. Il progetto «Polo Poschiavo» è stato avviato ormai oltre vent'anni fa. «Ora iniziamo a vedere i frutti dei progetti. Mi auguro che con il nostro modello possiamo motivare altre valli di montagna simili ad adottare il nostro concetto.» Il «Polo Poschiavo» ha creato in totale nove posti di lavoro molto apprezzati e con un’ampia gamma di attività garantisce che il valore aggiunto rimanga in valle. Da un piccolo progetto che ai tempi desiderava connettersi con il resto del mondo con l’aiuto di nuove tecnologie, il «Polo Poschiavo» è diventato un centro di competenza per lo sviluppo sostenibile oltre i confini regionali e addirittura nazionali.